mercoledì 22 febbraio 2017

Millenovecentoventiquattro

 
 
Era il 1924, la mia bisnonna sarà stata all'epoca più giovane di me ora, in procinto di concepire mia nonna, che nacque a dicembre di quell'anno; per quantificare il tempo che passa, quattro generazioni orsono! Era il 1924 e c'erano delle belle biciclette, che girano ancora, leggere da corsa...
Bicicletta da corsa italiana del 1924 con telaio plongée, su cerchi in legno per gomme tubolari 700 x 30 e mozzi SIAMT "GIRORUOTA", freni a fascetta con morsetti separati; telaio senza numero, di produzione non identificata, ma pregiata fattura, forcella marchiata 4, movimento centrale marchiato D 24 e mozzi a chiocciole registrabili con incisione SIAMT 24, manubrio, leve dei freni e pedali in ferro, parti bianche nichelate, sella in cuoio Wrights Made in England, catena e ruota libera Regina.
 
Versione per utilizzo quotidiano con ruote di riserva, su mozzi nichelati del 1923, cerchi in ferro stretti e "smontabili" ovvero copertoni con camere d'aria:
Era il 1924 e c'erano delle belle biciclette, che girano ancora, solide da viaggio...
In restauro ancora da ultimare, Bianchi mod. S24 del 1924, ritrovata, il caso volle, cento metri più in là della casa che fu dei nonni! Su ruote 28 3/8 a 32-40 fori gommate Pirelli, telaio con spostamento per alloggiare il copricatena chiuso, pedali a centro intero con oliatore, sella in cuoio Aqvila - Bianchi.

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